lunedì 23 luglio 2007

Starbucks scopre anche il cioccolato


Starbucks prova ad ampliare ancora la sua offerta, riempiendo i propri scaffali anche di cioccolata. Questa notizia, e le voci di un nuovo accordo con la Pepsi del quale non si conosce alcun dettaglio, hanno spinto verso l'alto le azioni SBUX (sigla di Starbucks alla Borsa di NYC) risollevandole dalla miseria in cui erano cadute da qualche mese a questa parte. Il motivo per questa ulteriore innovazione è nelle ricerche di mercato che mostrano la tendenza dei consumatori "premium" (quelli che pagano di più e sono meno sensibili al costo) a indulgere a peccati di gola sulle cioccolate aromatizzate: tra queste, ovviamente, quelle al caffè.

Etichette: ,

... e quella dei reggiseni


La chiamano così in Inghilterra, indicando i problemi che il settore tessile europeo, e inglese in particolare, devono fronteggiare a causa della produzione cinese.
Si sa, le barriere al commercio creano inefficienza, ma il protezionismo alligna sovrano in alcuni settori, e nessuno è indenne. Alcuni paesi, come Italia e Francia, sono favorevoli a una proroga almeno annuale dei dazi all'importazione di capi cinesi, mentre i rivenditori al dettaglio inglesi lamentano che i propri colleghi francesi e italiani non hanno fatto beneficiare i consumatori della riduzione dei prezzi dei prodotti cinesi, ma di essersi arricchiti alle loro spalle. Sembra invece che in UK i prezzi al dettaglio dei capi di abbigliamento siano scesi del 50% in dieci anni.
Insomma, parità di ribassi per tutti.

Etichette: , ,

domenica 22 luglio 2007

La guerra delle mele ...


Chi l'avrebbe detto che Nuova Zelanda e Australia discutono da anni sull'import/export di mele? E' ciò che succede dall'altra parte del mondo dove, nonostante il divieto di importazione in Australia delle mele neozelandesi sia stato rimosso dopo ben 86 anni, gli australiani continuano a rendere difficile la vita agli esportatori "kiwi", imponendo invece controlli eccessivi sulla presenza di batteri nelle mele importate. Tale attività di prevenzione sanitaria, che suona molto più come ricatto commerciale, include anche l'attenta ispezione delle orchidee provenienti dallo stesso paese neozelandese.

Etichette: , ,

venerdì 20 luglio 2007

I cellulari boicottati


O meglio, i servizi degli operatori per cellulari. Accade in Libano, dove monta la protesta per condizioni e tariffe di servizio tra le più care del mondo. Sembra che il 62% dei possessori di cellulare abbia partecipato alla forma di boicottaggio, che è consistita nel semplice spegnere il proprio terminale per quattro ore.
In Italia sarebbe impossibile.

Etichette: ,

L'elefante e il dragone


Non sto a far l'elenco degli ormai innumerevoli libri che hanno ad oggetto i giganti dell'economia asiatica. Mi ha colpito però l'esistenza di due libri dal titolo pressochè uguale: uno è "The elephant and the dragon", l'altro "The dragon and the elephant". Il primo è scritto dalla corrispondente a Hong Kong della rivista Forbes e non è ancora stato tradotto in Italia, mentre il secondo ha la sua brava versione italiana.
Perchè cito questi due libri? Perchè ho avuto modo di dare una sbirciata a "The elephant and the dragon" e mi ha colpito una storia esemplare di imprenditoria globale per la produzione e distribuzione di capi di lino. Un'azienda di Hong Kong è quella che gestisce il lato commerciale della faccenda. La materia prima - le fibre - viene dalla Francia, è consegnata in una città portuale sulla costa orientale cinese, quindi trasportata a 400 km circa di distanza verso l'interno dove viene pulita e stirata, per poi essere ritrasportata (altri 1800 km) per le fasi di tintura e cucitura. Ancora due ore di camion per giungere ad Hong Kong, dove prende l'aereo destinazione USA.
Niente di nuovo, per carità, ma ogni volta che si leggono queste cose, l'unica e ragionevole domanda che sorge è: quanto durerà?

Etichette: , ,

mercoledì 18 luglio 2007

La birra muove verso nuovi mercati


Il consumo di birra cala in Europa e diminuisce anche negli USA, dove le vengono preferiti vini e liquori. E allora i produttori spostano la propria attenzione e i propri investimenti lì dove il mercato è in rapida espansione: in Russia, in Cina e in India bere birra è sempre più di moda, e venduta sempre più come una moda occidentale, per quello che può voler dire regionalizzare una moda nel mondo di oggi.
Nella sola Russia è prodotto ormai il 40% del fatturato della Carlsberg. Non sono numeri da poco, se consideriamo che la Carlsberg è uno dei maggiori player in un mercato che vale 450 miliardi US$.
Anche la storia dei brand più venduti vede qualche nome che è davvero poco conosciuto da noi: se Budweiser e Corona sono molto vendute anche in Europa, sicuramente meno bevute sono la Snow (cinese con capitali occidentali) e la brasiliana Skol.
Dettagliato, come al solito, l'articolo del Guardian.
Meditate, gente, meditate.

Etichette:

lunedì 16 luglio 2007

Vendere cibi adulterati non sarà più reato


Preoccupante ipotesi prospettata dalle pagine del Corriere della Sera: la depenalizzazione per la distribuzione e la vendita di cibi adulterati. In un mondo in cui la contraffazione alimentare produce profitti enormi e spesso sconosciuti all'opinione pubblica, gli specifici uffici preposti del Ministero della Salute propongono un nuovo Codice della sicurezza alimentare che depenalizza, appunto, la stragrande maggiorparte degli atti criminosi legati all'adulterazione dei cibi.
Eppure non si può negare che l'adulterazione sia un'attività in costante aumento: le poche forze destinate a combatterla non possono certo competere. Adesso, non sarà più a disposizione neanche l'arma, finora molto saggiamente utilizzata, del sequestro preventivo.
Diventa ancora più attuale quindi la lettura di un libro interessantissimo di Carlotto e Abate, a metà fra il giallo e la denuncia del mondo della sofisticazione alimentare: nessuno si salva, gli scrupoli non esistono, i danni sono maggiori - forse - addirittura di quelli della droga. Il romanzo, in quanto tale, è verosimile, non vero.
Vero e reale, purtroppo, è il terzo rapporto sulle frodi alimentari in Italia (scaricabile qui in formato pdf), a cura del Movimento Difesa del Cittadino e di Legambiente. E' datato un anno fa, ma la sua lettura, per quanto non facilitata dalle 71 pagine che lo compongono, illustra una serie di incubi del quotidiano: dal pitone putrefatto in un ristorante cinese allo scandalo del latte con ITX, dal famoso smercio di uova marce al traffico di grano contaminato da sostanze cancerogene, dall'acqua minerale stoccata al sole in recipienti di plastica a carni conservate in locali senza agibilità o bovini/ovini senza certificato di identità e non sottoposti al piano di risanamento per le malattie infettive.
La lettura è lunga e, purtroppo, istruttiva.

Etichette: ,

Aumenta il prezzo dei gelati



Altro capitolo della guerra dei cereali. Ovvero della guerra dei prezzi e della destinazione d'uso. Già avevo banalmente discettato (qui e qui) sulle conseguenze dell'altissima richiesta di etanolo per la produzione di biofuel nella catena alimentare di beni di uso più che quotidiano. Un'ulteriore conferma giunge dalle pagine del Times che illustra le preoccupazioni che vengono dagli USA per i produttori di gelato, le difficoltà dei produttori caseari britannici e le mosse di alcune grosse multinazionali al riguardo.

Etichette: ,

mercoledì 11 luglio 2007

Hotel di stile

Visto oggi su deluxeblog: vale assolutamente una visita, magari non soltanto virtuale. E' davvero bellissimo!


Etichette: ,

martedì 10 luglio 2007

Cresce il costo della pasta


E' una voce che circolava da tempo, ma ora se ne occupa anche la gloriosa BBC. Il prezzo della pasta in Italia è destinato a salire, e neanche di poco: ben il 20% entro il prossimo autunno. La ragione è molto semplice e purtroppo da un punto di vista economico non fa una grinza. I produttori di pasta italiani importano grano duro dall'estero per il 40% del totale necessario per la produzione: i maggiori venditori di grano duro sono Canada e Siria. Purtroppo il Canada ha appena dichiarato di non avere grano disponibile per l'esportazione fino al prossimo mese di novembre, mentre la Siria ne ha appena introdotto il divieto di esportazione. Il motivo? I bio-carburanti che originano dall'etanolo e che assorbono la maggiorparte della produzione.
Qui, ne parlavo qualche settimana fa.
Triste destino, quello della globalizzazione del calore ...

Etichette: ,

Rolex e le sponsorizzazioni


Tanto per riprendere un po' il ritmo dopo dieci giorni di silenzio blog.
Rolex è un esempio di marketing della sponsorizzazione: sono anni che mette sacchi di soldi sul piatto di Wimbledon, le pagine delle riviste patinate sono piene di testimonial di eccezione e immagini di brillante lifestyle. Non bastando tutto ciò, ora sembra - manca ancora l'ufficialità - che anche la Coppa America di vela, o meglio il torneo degli sfidanti (la ormai ex Vuitton Cup), sia finito sotto l'egemonia sponsorizzatrice della casa svizzera.
Qui, un interessante articolo, anche se datato, che mostra i canali di brandizzazione del marchio.

Etichette: ,