domenica 7 settembre 2008

Alitalia e dubbie visioni


Sulla questione Alitalia si è detto tanto, si sono scritti fiumi di byte, ma la realtà - a mio parere e per quanto ne possa capire - è imbarazzante.
Il governo del 2003 avrebbe potuto consentirle di entrare alla pari (più o meno il 30%) nel colosso Air France-KLM; all'inizio di questa primavera, i francesi erano ancora disposti a spendere quattrini per comprare la compagnia di bandiera, inserendola in un network importante. Certamente, anche quest'ipotesi avrebbe comportato alcuni sacrifici, ma niente da fare.
Infine, con l'operazione Fenice, la CAI - destinata tra qualche anno a essere ricordata esclusivamente come l'acronimo del Club Alpino Italiano - dovrebbe rifilare agli italiani le perdite, gli esuberi, i disservizi e anche le battaglie demagoghe e populiste, consentendo al contempo ai soliti "capitani coraggiosi" di lucrare guadagni con capitali per la maggior parte a prestito, fatta salva la fiche da mettere sul piatto per giocare.
Beh, l'ex giornale della borghesia illuminata milanese schiaffa tra gli editoriali e i commenti un pezzo di Piero Ostellino, che elogia la manovra e la cordata di privati voluta da Berlusconi e la definisce un' "ineccepibile operazione di mercato". E' vero che l'opzione 1 dell'articolo di Ostellino coincide con il pensiero dei più e che più avanti il giornalista si lancia in una visione futurista del sistema dei trasporti italiano; è anche vero però che il tutto suona come un peana all'operazione.
Per chi ha voglia di confrontare stile e sostanza, segnalo l'articolo di Lorenzo Stanghellini su lavoce.info e quello di Gianni Dragoni su il Sole 24 Ore.

P.S. Dimenticavo. C'è anche il video del lungo intervento di Travaglio e il testo dello stesso.

Etichette: