tag:blogger.com,1999:blog-325845862024-03-23T19:25:51.985+01:00La bottega del torchiospuntini di attualità e storie di denaritorchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.comBlogger340125tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-79621210515208542192009-08-22T03:43:00.004+02:002009-08-22T03:54:40.893+02:00Dove va l'economia?Questa irrazionale, esuberante euforia che ha ammantato gli indici di borsa non lascia presagire buone cose. Si è sempre detto che la fiducia è un ottimo motore per l'economia, ma francamente i dati che dovrebbero aver acceso il motore della fiducia sembrano quelli di una vecchia Fiat 126 piuttosto che quelli di una Lamborghini.<br />Carriole di articoli compaiono su quotidiani, magazine, blog, forum, venditori di fumo, nelle botteghe come questa. Soltanto il caldo e l'imminente inizio del campionato possono avere la meglio sull'opinione pubblica.<br />Vediamo pochi dati: è vero che negli USA <a href="http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aBhEOTlnxwmM">le vendite di case aumentano</a>, e tanto (sembra), ma è anche vero che la disoccupazione tocca vette inimmaginate (soltanto in California ha raggiunto l'11,9%), che <a href="http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aaNkaSFbrjmA">il debito pubblico USA tende ad aumentare</a> e che i bond governativi in dollari scontano un incrementale rischio paese. Guardate il grafico qui sotto:<div><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLpRWk50lxwf_UXPdaQHaq_FV5bVSUbWl4oX8A9CnR5WyJKKQQII1Wx1Hx0p8vLHuyR1iDN7-WkJZKQRuLenX9LRLv8wgSHBkbg9XBtYj9rh8u65FjlQnPDUlQ-tdRrWAys0hQ/s200/hu.png" style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 103px;" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5372600466164868546" /></div><div><br /></div><div>L'Euro corre sul dollaro e sullo yen: esportazioni in pericolo? E' proprio quello che ci vorrebbe con i tempi che corrono. Si rafforza persino l'oro, che generalmente tende a calare in periodi di forti positive reazioni borsistiche. Insomma, tutto ciò mi fa pensare che forse l'inflazione è pronta a rompere le catene e a uscire dalla gabbia in cui è stata rinchiusa.</div><div>L'altro indice, che seguo quotidianamente, è il Baltic Dry Index <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Baltic_Dry_Index">che mostra</a> il costo del movimento delle merci e materie prime, ovvero come gira l'economia c.d. reale, quella che produce, vende e trasporta cose (<a href="http://slate.msn.com/id/2090303/">qui</a>, invece, una meno istituzionale presentazione dell'indice da parte di Daniel Gross e <a href="http://investmenttools.com/futures/bdi_baltic_dry_index.htm">qui</a>, infine, tutti i grafici con cui sbizzarirsi ); tale indice - dopo incorraggianti segnali di ripresa seguiti alla caduta verticale dell'inverno scorso -da qualche tempo ha ricominciato a scendere. A destra, potrete trovare il nuovo ticker prelevato da wikinvest.<br />Insomma, oltre gli ottimismi governativi, c'è di più, ovvero molta incertezza.</div>torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-87843529098843777902009-08-17T11:54:00.002+02:002009-08-17T12:09:21.368+02:00Pensieri artritici sulla situazione economica<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Baltic dry index (indice dei noli marittimi e termometro efficiente della salute della produzione e dei trasporti) : settimane difficili, con cali vicini ai crolli verticali di ottobre 2008. Ultimi giorni con qualche speranza di ripresa. </span></span></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Francia e Germania sembrano tirare su la testa e camminare (lentamente, ma camminare). Hong Kong e il Giappone dovrebbero vedere i propri pil crescere (modestamente, ma crescere) nel trimestre di riferimento.</span></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Il dollaro tiene. Rischi maggiori: crash bancari negli USA: quanto è grosso il buco di Colonial? <a href="https://reports.agorafinancial.com/ssronedollar/ESSRK805/landing.html">Corrispondono al vero i gossip</a> su <a href="https://reports.agorafinancial.com/ssronedollar/ESSRK805/landing.html">Bank of Montreal</a>? L'inflazione è ancora lontana.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">L'euro galleggia. Rischi maggiori: banche e disoccupazione. Banche baltiche ancora sull'orlo dell'abisso? Non si può negare che i governi locali stiano sforbiciando le spese. Esposizione banche tedesche e italiane: ancora un mistero, sembra. Disoccupazione: se anche la recessione rallenta, non rallenta invece l'emorragia di posti di lavoro. La semplice equazione disoccupazione=meno spesa/consumi porta alla banale conseguenza di rischi per le aziende (la Marcegaglia l'ha detto chiaro e tondo) e per il gettito fiscale. Lo scudo farà rientrare poco più di bruscolini.</span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><o:p></o:p></span></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Oro e petrolio: stabili dopo le fiammate, in attesa di capire se si parlerà di ripresa (allora petrolio su, insieme con i listini di borsa) o di falso recupero (allora sarà l'oro a salire). L'oro potrebbe anche salire in caso di accenni inflattivi: insomma, certamente non dovrebbe calare.</span></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT"><span class="Apple-style-span" style="font-family:arial;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">Inchiesta BBC sulla crisi: "<a href="http://www.bbc.co.uk/worldservice/specialreports/taking_the_pulse.shtml">taking the pulse</a>". Ottimo spunto, come al solito, e storie che forse non guadagnano la prima pagina delle notizie economiche, ma che compongono il difficile puzzle attuale e, anzi, aiutano talvolta a decrittarlo.</span></span><o:p></o:p></span></p>torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com238tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-25052354283382885342009-08-03T22:04:00.003+02:002009-08-04T02:05:49.581+02:00La fame è il nostro business"Le Borse volano", classico titolone da spiaggia. L'S&P 500 tocca quota 1000 e tutti sembrano contenti. Ma i problemi seri sono dietro l'angolo: l'inflazione, per esempio, magari spinta dall'incremento del prezzo del petrolio e di tutte le commodities e dai debiti statali che crescono; lo stesso caro-petrolio, che certamente <a href="http://www.ft.com/cms/s/0/1281aad6-8049-11de-bf04-00144feabdc0.html?nclick_check=1">non aiuterà una ripresa</a> offuscata da un grosso punto interrogativo. Ovviamente, c'è chi - come Nouriel Roubini, uno dei maggiori vaticinatori della crisi - <a href="http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=aUZbo8LjO3kw">pensa invece</a> che l'aumento del prezzo delle materie prime potrà portare a vedere la luce in fondo al tunnel.<br />Insomma, di certezze ce ne sono poche, come al solito. Il cibo, però, non tradisce mai: servirà sempre, e sempre di più. Nel corso del 2008 tutte le commodities agricole hanno visto impennarsi il prezzo; <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/08/zucchero-record-siccita-india.shtml?uuid=def250f0-8050-11de-9fba-728b7d72d60e&DocRulesView=Libero">lo zucchero vede oggi raggiungere il massimo</a> del valore da vent'anni a questa parte.<br />E intanto, in nome della coltivazione delle commodities, si combattono guerre, per ora diplomatiche e giuridiche e non ancora sanguinosamente violente. Su La Stampa di oggi compare <a href="http://lastampa.it/redazione/cmsSezioni/africa/200908articoli/46079girata.asp">la traduzione di un interessante articolo tratto da Der Spiegel</a> (il titolo di questo post trae appunto spunto da qui) che ci illustra la conquista dei campi e dei terreni nei paesi in via di sviluppo. Anche il Sole 24 Ore pubblica un'intera pagina a questo riguardo (purtroppo non ho trovato il link) con una bella mappa dei maggiori affari per decine di milioni di ettari. La Cina per esempio sta trattando l'acquisto in Congo di 2,8 milioni di ettari, così come fondi governativi del Bahrain o dell'Arabia Saudita danno la caccia a terreni arabili sempre in Africa. <a href="http://www.thedailystar.net/newDesign/news-details.php?nid=99792">Qui invece troverete un altro articolo</a> del Daily Star sull' "arraffamento" di terreni, ripreso anche da un sito - creato da un'organizzazione non governativa e non a fine di lucro - dall'esemplare nome di "<a href="http://farmlandgrab.org/">Farland Grab</a>".<br />Se poi qualcuno dovesse pensare che tutto ciò accada soltanto lontano dai confini patri, segnalo un'<a href="http://www.gruppoacquistoterreni.it/index.html">iniziativa mantovana</a> per l'<a href="http://gazzettadimantova.gelocal.it/dettaglio/addio-banca-non-ci-fidiamo-piu-br-ecco-gruppi-di-acquisto-terra/1640767">acquisto solidale di terreni</a> nella Bassa. Perchè ci sarà sempre bisogno di qualcosa da mangiare.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-41853812522717043502009-08-02T02:15:00.001+02:002009-08-02T02:15:35.548+02:00<div class="snap_preview"> <p>Il Giappone si prepara ad affrontare la parte forse più drammatica della crisi, quella che morderà la cosidetta economia reale e le famiglie. I dati economici non sono buoni e <a href="http://www.theglobeandmail.com/report-on-business/japans-job-crisis-threatens-recovery/article1238832/" target="_blank">qui</a> è possibile trovare qualche interessante valutazione. Con una scansione temporale che probabilmente vedrà le stesse tappe anche in Europa, le grandi aziende vedono qualche speranza, godono temporaneamente di qualche numero meno drammatico e ricominciano a produrre: vale per le grandi aziende automobilistiche e anche per il mercato della moda, settore particolarmente sensibile a crisi e recuperi.</p><p>Per i giovani, intanto, lacrime e sangue. Per le giovani, invece, se avvenenti, <a href="http://video.nytimes.com/video/2009/07/27/business/global/1247463554359/once-shunned-hostessing-is-now-popular.html?ref=global" target="_blank">qualche speranza c’è</a>.</p> </div>torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-11417709298550763932009-02-19T23:40:00.002+01:002009-02-20T00:07:48.880+01:00L'economia nel golfo PersianoA Dubai le cose non vanno bene. La crisi mondiale e l'esplosione dei debiti colpisce duro chi conta(va) soltanto su servizi finanziari, immobiliare e turismo. Migliaia di manager che vantavano l'ambito status di "expat", con ricco corollario di SUV, appartamento pagato dal datore di lavoro, benefit e viaggi aerei pagati verso casa, adesso <a href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200902articoli/40760girata.asp">scappano</a>. Letteralmente. Lasciano in fretta e furia l'automobile lussuosa nel parcheggio dell'aeroporto internazionale e si imbarcano sul primo aereo verso casa, pagando anche il biglietto. A Dubai la legge non tollera debitori che non riescono a pagare e li condanna al carcere. Non si scherza.<br />Allo stesso tempo, altri emirati galleggiano in buona salute: è il caso di Abu Dhabi, che molti già considerano la Dubai del futuro. E' il caso di altri stati, come il Qatar o il regno del Bahrain, che continua il proprio sviluppo, basato su finanza più lungimirante e su una oculata scelta degli investimenti permessi dall'alto prezzo del petrolio fino a pochi mesi fa.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-42125140898356280412009-01-30T00:36:00.002+01:002009-01-30T00:50:19.113+01:00Garante della Privacy e social networkE' di poco tempo fa l'<a href="http://www.stilografico.com/2009/01/16/leffetto-le-tigre-il-modo-sbagliato-di-parlare-dei-problemi-seri-di-privacy-su-internet/">ottimo post di Luca</a> sui rischi che i social network rappresentano per la privacy di ognuno di noi. Inoltre, troppo spesso non si colgono le possibili conseguenze di avventate pubblicazioni di foto, messaggi di stato e sulle bacheche, richieste di informazioni, brani, ecc.<br />Volevo segnalare due freschissime "prese d'atto" del Garante della Privacy, nell'ambito di un convegno tenutosi ieri. <a href="http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1585131">Qui</a> e <a href="http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1585043">qui</a>, i documenti.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-73127888000557856492009-01-26T23:20:00.004+01:002009-01-27T00:33:44.282+01:00Pfizer e WyethE' la storia del giorno sui mercati finanziari. Non metterò troppi link; una ricerca su Google restituirà migliaia di lanci di agenzia e di articoli di approfondimento.<br />Due sono gli aspetti dei quali mi preme blaterare.<br />Innanzittutto, le informazioni sul "deal" ricavate con la funzione <span style="font-style: italic;">search</span> di Twitter. Probabilmente i contenuti estrapolati da Twitter non eliminano la necessità degli articoli delle grandi agenzie di stampa o dei giornali (tradizionali o online, ammesso che ci sia ancora differenza), spesso anzi li richiamano. Ho apprezzato però la possibilità di tastare davvero il polso della situazione: i cinguettii di dipendenti delle due società coinvolte nella fusione, di cacciatori di teste, di consulenti, consentono di ricostruire un quadro più reale della situazione, più variegato e in alcuni casi di capire dove soffia il vento.<br />Il secondo aspetto che mi ha colpito è relativo alla vetustà e all'inutilità della conferenza stampa dei due CEO. La registrazione è on line, mando una richiesta e ricevo l'appuntamento su Outlook, ma la tecnologia si ferma qui: niente netmeeting, niente streaming, nessuna tecnologia davvero utile a modificare lo stantio modo di procedere in situazioni del genere. Domande preconfezionate e noia mortale, non ravvivata neanche da una domanda sui fondi offshore della Pfizer.<br />Per non parlare, poi, delle parole e dei concetti usati dai due sommi capi: una sfilza di <span style="font-style: italic;">stable, long-term, shareholder's value creation, pipeline optimization, portfolio combination, tackle costs, safeguard the chain of products, innovation is core, future is where opportunities come from, best possible position, key for the future, streamlined focused</span>, ecc. Insomma, niente che un buon generatore automatico di discorsi di business non avrebbe potuto creare.<br />Ecco, la conclusione potrebbe essere quella di un <a href="http://business.theatlantic.com/2009/01/the_marriage_of_pfizer_and_wyeth.php">post di un blog</a> (toh, guarda un po') del The Atlantic (poi ripreso dal WSJ): il pitone - la Pfizer - ha deciso di andare a pranzo, mangiare il boccone di maggiore valore immediato, "pfizerizzando" la preda, e guardare le altre prede che respirano a fatica, ancora tremanti per lo scampato pericolo. <a href="http://money.cnn.com/news/newsfeeds/articles/reuters/MTFH50245_2009-01-23_22-02-01_N23324733.htm">Qualcun altro</a> parla di tagli fino all'osso.<br />Insomma, "This is not anyone's idea of a sustainable business model".torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-31337611863287321702008-12-15T00:44:00.003+01:002008-12-15T00:54:56.511+01:00Crisi, settore ICT e e il lato sinistro dell' AtlanticoLa città di New York risente delle crisi economiche statunitensi generalmente e storicamente più tardi del resto del paese. Turismo, media e entertainment tengono a galla la città; le vendite sono forse un po' drogate da saldi e super saldi ovunque, ma comunque sembra che il "NYC heartbeat" batta ancora.<br />Senza parlare del setttore finanziario, dove comunque qualche party continua a vedersi, nel settore dell'IT dedicato principalmente alle telecomunicazioni (apparati, router, switch, sistemi VoIP, ecc.) l'elenco delle cattive notizie prevede:<br />- Avaya: <a href="http://www.squarefeetblog.com/commercial-real-estate-blog/2008/12/11/avaya-brings-online-140000-square-feet-of-rd-and-office-space-for-sublease-in-milpitas/">cerca subaffittuari per alcuni dei suoi uffici in USA</a> e medita di tagliare 1000 posti in Europa, equivalenti più o meno al 20% dell'intera forza lavoro, con punte del 40% in alcuni paesi (Belgio);<br />- Alcatel Lucent: la società franco-americana continua a non trovare il bandolo della matassa e allora pensa di risolvere il problema <a href="http://www.itworld.com/business/59215/alcatel-lucent-cuts-jobs-focuses-attention-three-sectors">licenziando</a> anch'essa 1000 impiegati e facendo a meno di circa 5000 tra consulenti e subfornitori;<br />- Nortel Networks: la società canadese affronta <a href="http://www.telecomtiger.com/Corporate_fullstory.aspx?passfrom=corporate&storyid=4912&section=S162">seri problemi di natura finanziaria</a> e medita il delisting, ovvero l'abbandono della Borsa, dopo un avvitamento con radici più lontane della crisi che ha colpito il mondo. Facile, troppo facile.<br />Sarà importante vedere che cosa farà Cisco, il colosso del settore. Circolano alcune voci - non confermate - di riduzioni del personale in Italia e altre di possibili interventi sul mercato USA per raddrizzare aziende in difficoltà. Intanto, forte della sua posizione, pensa a <a href="http://blogs.wsj.com/biztech/2008/12/12/cisco-pushing-further-into-the-data-center/?mod=rss_WSJBlog">qualche diversificazione di prodotto</a>, "invadendo" anche altri mercati.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-6132005042119705592008-11-20T20:49:00.003+01:002008-11-20T21:08:49.418+01:00<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.ilsussidiario.net/img/IMAGOECONOMICA/borsa_crolloR375_24ago08.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 272px; height: 185px;" src="http://www.ilsussidiario.net/img/IMAGOECONOMICA/borsa_crolloR375_24ago08.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Sono sempre rimasto in qualche modo ipnotizzato dalle corse da criceto in laboratorio delle borse mondiali. Il trader europeo si sveglia presto la mattina per seguire la fine della giornata borsistica giapponese, che ovviamente è influenzata dai risultati della borsa di NY che ha chiuso tre o quattro ore prima dell'apertura giapponese. Il risultato giapponese dà un'indicazione ai mercati europei, che vivono quindi la loro giornata in attesa dell'apertura della borsa di NY nel primo pomeriggio (sempre European time) per lasciarsi quindi guidare da quanto accade oltre oceano. Quando le borse europee chiudono, Wall Street è alle prese con la tarda mattinata e i trader USA prima guardano ovviamente quello che è appena successo in Europa, poi vanno per la loro strada, per guidare quindi ancora la nuova apertura della borsa di Tokyo. Insomma, un bel "gira la ruota!". Ci fossero anche i soldi per comprare le vocali e le consonanti ...torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-82617740862674695302008-11-12T00:11:00.004+01:002008-11-12T00:25:29.453+01:00Se cade il dollaro ...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.tropiland.it/vostriviaggi/hawaii01/dollaro.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 387px; height: 161px;" src="http://www.tropiland.it/vostriviaggi/hawaii01/dollaro.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Lo credereste possibile? La valuta-rifugio per eccellenza, riparo sempre e comunque, ancora di salvezza per tutto il mondo. Eppure per molti economisti sembra arrivato il momento, difficile anche soltanto da immaginare, di ipotizzare un default per la moneta USA.<br />Se ne parla da tempo sul <a href="http://www.usemlab.com/">sito</a> dell'ottima organizzazione Usemlab, portavoce della famosa Scuola Austriaca (<a href="http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&task=view&id=319&Itemid=1">qui</a>, l'ultimo articolo di una lunga serie). Anche voci americane non si astengono da un silenzio che sa soltanto di "buona" educazione (<a href="http://jessescrossroadscafe.blogspot.com/2008/11/thinking-unthinkable-is-bond-market.html">qui</a>, un post con annesso articolo tratto da Barron's).<br />Buona lettura!torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-26104147334095837162008-11-11T17:00:00.003+01:002008-11-11T17:20:59.729+01:00Paradisi fiscali #1<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://blog-static.excite.eu/it/blogs/worldsocialism/share/img/denaro_blog.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 275px; height: 184px;" src="http://blog-static.excite.eu/it/blogs/worldsocialism/share/img/denaro_blog.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Tempi di crisi o boom alle stelle, non c'è stagione finanziaria che non veda trionfare i paradisi fiscali. Stortura dei mercati finanziari o provvidenziale approdo per i grossi patrimoni?<br />I paradisi fiscali esistono da sempre, da quando esiste la finanza, almeno. Ciò che dovrebbe meravigliare è la solita, ormai scontata, sorpresa che accoglie le notizie come <a href="http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/economia/conti-marcegaglia/conti-marcegaglia/conti-marcegaglia.html">questa di oggi su Repubblica.</a> I mezzi di informazione ammantano di sensazionalismo qualcosa che è nella natura stessa dell'imprenditoria, e cioè pagare meno imposte, in modo legale (elusione) o illegale (evasione).<br />E non si venga a dire che i governi sono al lavoro per eliminarli; non è vero. I paradisi fiscali non sono soltanto le isolette dei Caraibi o la Svizzera, no. I paradisi fiscali sono dentro l'Unione Europea, alcuni paesi lo sono in prima persona, altri sono fantastiche teste di ponte. Come avviene ciò? Semplice, la chiave di volta sono i trattati contro le doppie imposizioni. Questi accordi tra gli stati consentono di impedire che un contribuente paghi, per esempio, due volte (in due paesi) le imposte sullo stesso reddito. Sarà ovviamente cura del contribuente cercare di spostare le proprie attività produttive lì dove il fisco tartassa di meno. E fin qui, niente di male. In genere, i paesi industrializzati non stipulano trattati contro le doppie imposizioni con i c.d. paradisi fiscali: per esempio, il principio di cui sopra non vale nel caso in cui contribuente italiano si costruisca un rapporto di business con una società domiciliata nelle Isole Vergini Britanniche per sostenere dei costi e abbattere così l'imponibile in Italia. In questo caso, giustamente, il fisco italiano rivendica presuntivamente il diritto di falcidiare il reddito, senza tenere conto dell'operazione più o meno fittizia posta in essere. Peccato però, che la rete delle autorità fiscali dei vari paesi abbia maglie troppo larghe. L'Inghilterra, per esempio, non è propriamente un paradiso fiscale, ma - forte di indubbi ottimi rapporti politico-diplomatici - ha stipulato trattati contro le doppie imposizioni con le proprie ex colonie (Cayman, Vergini Britanniche, Jersey, ecc.). Lo stesso ha fatto l'Olanda con le Antille Olandesi, per esempio. Che cosa significa questo?<br /><br />[continua]torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-40394006907801338252008-11-09T21:56:00.004+01:002008-11-09T23:57:53.505+01:00Obama e la cruda realtà<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.podcastingnews.com/content/wp-content/uploads/2008/06/barack-obama1.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 246px; height: 185px;" src="http://www.podcastingnews.com/content/wp-content/uploads/2008/06/barack-obama1.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Anch'io ho fatto il tifo per Obama. La novità che quest'uomo esprime, per motivi oggettivi e soggettivi, è davvero di portata epocale. Ma la politica chiede sempre il conto al successo e neanche Obama può sfuggire: dentro e intorno l'aura che si è creata intorno a lui, soldi e potere passano alla cassa e pretendono di partecipare al bottino da loro stessi creato.<br />Qui di seguito un pezzo di <a href="http://www.dagospia.com">Dagospia</a>, con annesso articolo di Lucia Annunziata per La Stampa.<br /><br />* * *<br /><br />VI SVELIAMO CHI E QUALI INTERESSI ‘RAPPRESENTA’ DAVVERO BARACK HUSSEIN OBAMA - CHI HA SCUCITO 700 MLN $ PER ELEGGERLO - ISRAELE SEGÒ HILLARY - CHI È RAHM EMANUEL - (DEDICATO ALLE ANIME BELLE CHE SPARANO ROMANTICHE CAZZATE SUL NUOVO ‘MESSIA NERO’)<br /><br />1 - CHI E QUALI INTERESSI ‘RAPPRESENTA' - DAVVERO - IL 47ESIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI<br />Oggi è domenica, il giorno del Signore, e Dagospia è buono e vuol salvare le anime belle in servizio permanente effettivo dello Stivale - tanto per non fare i nomi, da Veltroni a tutta la stampa bipartisan dei Barack-ati - svelando non la solita pippa tenere e romantica di chi è Barack Hussein Obama bensì la cosa più importante per noi sudditi dell'Impero: chi e quali interessi ‘rappresenta' - davvero - il 44esimo presidente degli Stati Uniti.<br /><br />1 - OBAMA RICOPERTO D'ORO<br />Obama è in assoluto il personaggio della politica americana che ha raccolto il maggior numero di finanziamenti per la sua campagna elettorale: oltre 700 milioni di dollari. Una sommetta, ai prezzi attuali e dissestati della Borsa, che permetterebbe di acquisire 4/5 aziende medio-grandi d'Italia. Non basta: a parità di potere di acquisto, 700 milioni $ più spiccioli sono praticamente il doppio della cifra che raccolse John F. Kennedy negli anni Sessanta, che fu considerata il record dei record. Mica è finita: quale candidato si è mai permesso di pagarsi il lusso di 30-minuti-30 di spot elettorale sui tre maggiori network americani nell'orario di maggior ascolto? Bianco o nero, nessuno.<br /><br />2 - IL FATTORE ISRAELE CHE SEGÒ HILLARY E L'ARRIVO DI EMANUEL<br />Ora è lampante e lampeggiante l'appoggio massiccio dei poteri forti della finanza Usa. In particolare della grande finanza ebraica di New York, che è quella che ha davvero segato le ambizioni da "Lei non sa chi sono io!" della signora Hillary Clinton, rea di essere troppo indipendente dagli interessi di Israele.<br /><br />Tant'è che la prima scelta del neo eletto Obama è stato Rahm Emanuel, un capo di gabinetto non solo ebreo ma ebreo-militante, figlio di un membro della causa Laganà, il gruppo terroristico degli ultrà comandati da Begin, autore dell'attentato all'Hotel King David di Gerusalemme in cui morirono una cinquantina di moglie e figli degli ufficiali britannici di stanza in Palestina. Un ‘simpatico' messaggio per dire a Londra: dovete lasciare la nostra terra.<br /><br />A proposito di Emanuel. È un tipino fino - ha svelato ieri l'Abc news - che era nel consiglio di amministrazione della Freddie Mac, il famigerato istituto di mutui, un'impresa privata con supporto governativo, coinvolto in uno scandalo per aver falsificato i rendimenti ingannando gli investitori tra il 2000 e il 2002, quindi salvata e commissariata da Bush.<br /><br />3 - IL ‘MAVERICK" DI MCCAIN, L'INESPERTO OBAMA<br />Basta fare un giro per i palazzi che contano di Washington per percepire la grande soddisfazione del trionfo di Obama. John McCain era ed è considerato un "maverick", un tipo "bizzarro" ed anche pericoloso perché veramente indipendente. L'inesperto Obama è invece la ciliegina sulla torta per chi controlla/gestisce le scelte internazionali dell'unica e sola superpotenza - la Cina, se mai raggiungerà il livello Usa, lo sarà fra un secolo, mentre la Russia è ridotta a una cricca di affaristi con tendenza al ricatto per ottenere qualche rublo in più dalla vendita di gas e petrolio.<br /><br />4 - SOTTO LA SPINA DORSALE DEI POTERI FORTI<br />Ma chi rappresenta il vero establishment ("the backbones", "la spina dorsale" del Paese, come dicono gli analisti americani)? La finanza e le banche, alcuni settori dell'industria dell'energia e delle nuove tecnologie (tutti settori vicini al potentissimo, con tanto di grembiulino, John D. Podesta), un pezzo della Cia e soprattutto gli ambienti intorno all'Fbi che sono i veri sacerdoti degli interessi Usa.<br /><br />Ebbene, questo brillante ‘formazione' vede in Obama una grande opportunità per conquistare all'Impero aree di influenza dello scacchiere mondiale che la disastrosa presidenza di Bush aveva seriamente compromesso. In primis, i mercati emergenti dell'Africa, dell'Asia e di gran parte dell'Europa occidentale.<br /><br />5 - BARACK E BURATTINI (E BURATTINAI)<br />Insomma, care anime belle d'Italia, l'"alba del nuovo giorno", il "dream re-loaded di Martin Luther King", il ‘Messia che scende in terra per portare pace e amore agli uomini di buona volontà' (vedi subito le dichiarazioni scodellate un'ora dopo il voto contro l'Iran per l'eventuale costruzione della bomba atomica), il "cambiamento", se ci sarà, sarà solo di facciata: questi comandano e continueranno a comandare anche se faranno un po' più di ammuina verso quel baraccone inutile dell'Onu. Quello che è certo è che la politica internazionale americana sarà notevolmente rafforzata. Le differenze con gli anni di Bush ci saranno soprattutto in politica interna.<br /><br />2 - LE VECCHIE CAMBIALI DI BARACK<br />Lucia Annunziata per La Stampa<br /><br />Ieri si è dimesso il Presidente di una delle più potenti Commissioni di Washington, il Senate Appropriations Committee, che vigila sullo stanziamento di miliardi di fondi ordinari e straordinari.<br />Il senatore Robert Byrd, che ha 91 anni, ha preso, dopo 50 anni, la storica decisione delle dimissioni in omaggio al «nuovo giorno che scende su Washington». L'episodio è raccontato con malcelata ironia dai giornalisti della Capitale, visto che la rimozione «spontanea» del senatore, è il primo segnale di un vasto giro di appetiti e di un ampio valzer di poltrone che la stravittoria di Obama ha innescato a Washington e dentro le file del partito democratico.<br />Appetiti che appaiono tali a tutte le latitudini e in tutti i sistemi politici: se Byrd ha infatti saputo difendere la sua poltrona per 50 anni a dispetto di tutto («C'è una stagione per ogni cosa», ha detto lasciando il suo posto), una doppia dose di involontaria ironia vuole che il suo successore abbia «solo» 84 anni: è il democratico delle Hawaii Daniel Inouye, che per questo trasferimento lascia l'altrettanto potente posizione della Presidenza della Commissione Commercio, Scienza e Trasporti. Al suo posto sarà nominato il senatore John Davison Rockefeller che lascerà la Presidenza della Commissione Intelligence alla senatrice Dianne Feinstein, democratica della California.<br />Al Congresso, i valzer degli incarichi mostrano intanto come la élite dell'élite del partito democratico si prepari a intascare l'enorme vittoria che ha riportato, insieme a Obama. I democratici tornano infatti al potere a Washington con un peso elettorale che fa impallidire persino l'epoca di Bill Clinton.<br />Ma se queste notizie che arrivano dai corridoi di Washington sembrano contraddittorie, rispetto alla magia che emana la trascinante figura di Obama, in realtà dimostrano che il presidente neoeletto e il suo partito sono già scesi dall'Olimpo, e che la macchina di poteri, ambizioni e lotte interne che è l'anima di ogni governo, a cominciare da quello della più grande nazione del mondo, ha già acceso i motori.<br />L'atterraggio della navicella spaziale elettorale è stato ben raccontato, tre giorni fa, dalle impietose telecamere durante i 20 minuti della prima conferenza stampa del Presidente, dietro a cui si è composto (involontariamente?) un gruppo che ricordava in maniera inquietante la «Ronda di notte» di Rembrandt.<br />Il primo, ben in vista era Rahm Emanuel, al lato di Obama c'era l'ex Segretario del Tesoro Robert Rubin, e dietro Obama l'ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker. Brevemente inquadrato, è comparso anche un altro ex Segretario del Tesoro, Lawrence Summers. Tutti ex clintoniani ed esponenti di quell'iperliberismo che negli Anni Novanta venne sdoganato a sinistra dalla terza via di Clinton. Tornano tutti loro, dunque?<br />Ma se si guardava bene al gruppo, vi apparivano anche radicali come David Bonior, ex congressman del Michigan, uomo dei sindacati, che aspira oggi, si dice, proprio all'incarico di ministro del Lavoro; e Robert Reich, ex clintoniano, che nel recente dibattito sul salvataggio di Wall Street si è distinto per le sue critiche alla grande finanza.<br />Tutto questo forma - sia pur lentamente - una prima più realistica immagine della nuova amministrazione Usa. Per quanto lo si ami come un Mosè, Obama è un uomo politico in carne e ossa, che è arrivato dov'è grazie a una grande dose di realismo e pragmatismo. Colore della pelle o meno Obama non sarebbe dov'è oggi se non avesse anche fatto molti patti e firmato molte cambiali: con il suo partito, una vasta base di vari elettorati, nonché molti interessi economici che lo hanno magnificamente sostenuto. Le varie componenti di questo mondo democratico, premiato e rafforzato come si diceva proprio dalla vittoria di Obama, costituiscono nella pratica una realtà molto meno nuova, e soprattutto molto meno «cambiabile» di quel che Obama ha promesso e promette.<br />Queste elezioni hanno fatto vincere infatti i democratici in aree dove da anni non avevano nemmeno rappresentanti. Le vittorie hanno portato a Washington i personaggi più diversi fra loro: da veri conservatori che hanno sconfitto i repubblicani in zone come la Virginia, ai rappresentanti delle molte organizzazioni di Comunità (Obama è il primo presidente che ha iniziato la propria carriera come Community Organizer). Se l'establishment, dunque, come si diceva, si ridistribuisce tranquillamente le carte, queste altre realtà già scalpitano, come si può leggere su The Nation o sul New York Observer.<br />Riuscirà Obama, e come, a tenere insieme tutti questi elettorati? Come si ricorderà, Obama ha pagato nella Convention il suo prezzo alla sconfitta di Hillary e alle paure dell'establishment del partito, di fatto abbassando la sua polemica sul rinnovamento interno, e allargando la sua piattaforma includendo quasi tutte le richieste sociali. Oggi paga questi patti richiamando al lavoro molte delle figure del partito, omaggiando i vecchi senatori, riportando in auge i migliori dell'epoca clintoniana, e pagando persino un omaggio all'appoggio decisivo datogli dai Kennedy.<br />Quello che si profila è uno schieramento efficace e competente, ma, appunto, per nulla «rinnovato» e soprattutto in totale continuità col passato. E' presto ancora, certo. Ma fin d'ora queste scelte ci fanno dire che mai forse come nel caso di Obama è necessario innamorarsi poco della parole, e badare molto alla sostanza.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-82673465700302156642008-11-04T00:26:00.003+01:002008-11-04T00:32:25.435+01:00Sesso e denaro<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://lh4.ggpht.com/coolswiss/SClvpsokylI/AAAAAAAAA8Q/xnNc4c8MJf4/s400/ora-sesso.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 225px; height: 226px;" src="http://lh4.ggpht.com/coolswiss/SClvpsokylI/AAAAAAAAA8Q/xnNc4c8MJf4/s400/ora-sesso.jpg" alt="" border="0" /></a>Interessante come nell'ultimo mese e mezzo il rapporto - sempre caldo a ogni latitudine - negli USA si sviluppi ancora e più del solito. I magazine più venduti fanno a gara per offrire storie, esaminare prospettive psicologiche, vendere nuove esperienze.<br /><a href="http://www.nerve.com/PersonalEssays/Hepola/Up-In-Smoke-How-the-financial-crisis-ruined-my-love-life/">Qui</a>, la storia di una storia nata e interrotta dal crollo di Lehman Bros. <a href="http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1853311,00.html">Qui</a>, invece, saggi consigli su come mantenere il menage matrimoniale durante la crisi finanziaria. Ancora, <a href="http://www.forbes.com/2008/10/24/financial-crisis-sex-oped-cx_rw_1024drruth.html?">qui</a>, la "recessione sessuale" vista da una sessuologa.<br />In Italia, grazie a una sana e lungimirante progettazione politica, in quanto a "sesso e denaro" non temiamo concorrenza. Siamo all'avanguardia.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-32681064396949948612008-11-03T00:21:00.005+01:002008-11-03T00:31:41.670+01:00Consigli di lettura<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitKwFzoxbemiKYbAqnhRth9MMfJW0uZt-MyROoUj-4KjhhwSymmZ-OYMCLhWtdG1vF-Fz_FnoG-YAnhGwmNaDd2ajisztWWcW_t-95IsHZZTKGM6p4tYC9oijDa1ycBQMsE2ch/s1600-h/screen-capture.png"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 286px; height: 156px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitKwFzoxbemiKYbAqnhRth9MMfJW0uZt-MyROoUj-4KjhhwSymmZ-OYMCLhWtdG1vF-Fz_FnoG-YAnhGwmNaDd2ajisztWWcW_t-95IsHZZTKGM6p4tYC9oijDa1ycBQMsE2ch/s200/screen-capture.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5264206429431529346" border="0" /></a><br /><span style="font-size:85%;">Cercavo su <a href="http://www.webster.it/page_home.htm">Webster</a> un testo dal titolo "</span><span style="font-size:85%;">Il segreto bancario e fiduciario in Italia e all'estero". L'applicazione, gentile e disponibile ad aiutarmi, mi propone quattro testi definiti "correlati": cliccate pure sullo screenshot qui a fianco.<br />Qualcuno sarebbe in grado di spiegarmi che cosa c'entrano "Tutte le poesie" di Quasimodo o "Sepolcri, Odi e Sonetti" del Foscolo o gli "Inni alla notte" di Novalis?</span><a class="other_users_bought_author" href="http://www.webster.it/vai_libri-author_Quasimodo+Salvatore-shelf_BIT-Quasimodo+Salvatore-p_1.html" title="Quasimodo Salvatore"></a><span style="font-size:85%;"> </span>torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-85066367802035949432008-11-02T22:11:00.003+01:002008-11-02T22:16:04.345+01:00Posti del cuore<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRDbDc0UP0R3aeCDOplz6sOMl4GDVWS26qAhbzh7YBB5ekAIoTKavzi6DxYB3-VDaP-e3udA5iCsRYJAXRJOCrczh7FggPzBUwVUwW7ZShFG_QpQcFsYqeXjx-FbBMRLhLS12i/s1600-h/27092008028.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRDbDc0UP0R3aeCDOplz6sOMl4GDVWS26qAhbzh7YBB5ekAIoTKavzi6DxYB3-VDaP-e3udA5iCsRYJAXRJOCrczh7FggPzBUwVUwW7ZShFG_QpQcFsYqeXjx-FbBMRLhLS12i/s200/27092008028.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5264171216609803826" border="0" /></a><br />Quando si dice che a Bologna si mangia bene, tocca stare attenti. E' vero che la cucina bolognese offre piatti con ineguagliabile ricchezza di sapori, ma è anche vero che la città pullula di trappoloni per turisti e foresti. I posti davvero buoni, con sapori ruspanti e modi attenti alla forma, chiacchiere sincere e profondamente accoglienti, sono davvero pochi.<br />Uno di questi è senza dubbio l'Osteria Bottega. Il solo percorrere Via Santa Caterina, silenziosa e colorata di caldo, porticata come la vera Bologna deve essere (almeno per me che bolognese non sono) lascia intendere che alla Bottega si va per mangiare, non per nutrirsi. Per gustare la "z" dolce di Daniele e Davide come l'ineguagliabile pasta fresca, la dolcezza della spalla cotta come la matronale cotoletta petroniana.<br />Il menù di oggi prevedeva: mortadella con aceto balsamico stravecchio, tagliatelle al culatello, tortellini, cotoletta bolognese, zucchine ripiene di polpettine di carne, parmigiana di melanzane, patate al forno, gelato super-artigianale preparato in mattinata. Il tutto, generosamente innaffiato di Grasparossa di Castelvetro.<br />Vabbè, torniamo a Roma che è meglio.<br />E che qualcuno preghi per il mio fegato.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-60554329107630510102008-10-31T18:07:00.006+01:002008-10-31T18:33:05.862+01:00Alitalia. La fine.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/ARCH_Immagini/Arch_Loghi/alitalia-divieto-240x154.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 240px; height: 154px;" src="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/ARCH_Immagini/Arch_Loghi/alitalia-divieto-240x154.jpg" alt="" border="0" /></a>E' ancora troppo presto e, come si sa, la patria del Gattopardo ha ancora mille modi per evitare l'inevitabile; tuttavia sembra che <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/10/alitalia-cai-cda-incontro-sindacati.shtml?uuid=e973fc8c-a6cf-11dd-88bf-3617f1b8e8b6&DocRulesView=Libero#">questa volta</a> si sia davvero davanti alla parola "Fine". Può già partire la dietrologia? Chi ha fatto in modo che fallisse? Chi si nascondeva dietro i piloti per sabotare definitivamente la trattativa? Oppure chi ha armato la mano della CAI con proposte inaccettabili dalle controparti al tavolo? Quali poteri forti hanno "burattinato" l'intera storia? Compagnie straniere, politici al governo, sindacati forti, il Vaticano, Godzilla, Zio Paperone?<br />Qui sotto, la parte finale del Lodo Letta con le firme mancanti. Una specie di epitaffio.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaPmKDb3FBoGpFFPezESCmLB6kSXe3tA4lE7kTrvhMWBI6UuUhsuuIKwrnQY7MQQlcWogu6SMoimL3k8yv0dbIK6AS7hUK-wfAEuGfiXwurK_d1dzDM8eE4MrzKX769RYGC-Nk/s1600-h/http___www.ilsole24ore.com_art_SoleOnLine4_Economia%2520e%2520Lavoro_2008_10_alitalia-lodo-letta.bmp"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 146px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaPmKDb3FBoGpFFPezESCmLB6kSXe3tA4lE7kTrvhMWBI6UuUhsuuIKwrnQY7MQQlcWogu6SMoimL3k8yv0dbIK6AS7hUK-wfAEuGfiXwurK_d1dzDM8eE4MrzKX769RYGC-Nk/s200/http___www.ilsole24ore.com_art_SoleOnLine4_Economia%2520e%2520Lavoro_2008_10_alitalia-lodo-letta.bmp" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5263370754619178002" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><span style="font-size:78%;">La foto è tratta da ilsole24ore.com</span><br /><br />P.S. Dispiace sinceramente per quei lavoratori che, non "burattinati", ci hanno creduto davvero fino in fondo.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-2308582182592966292008-10-24T00:57:00.002+02:002008-10-24T01:02:41.408+02:00L'indice Starbucks nell'economia internazionale<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://ondamultimediale.blogosfere.it/images/starbucks-iphone-thumb.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 260px; height: 312px;" src="http://ondamultimediale.blogosfere.it/images/starbucks-iphone-thumb.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Nel 1996 Thomas Friedman, l'autore de Il mondo è piatto (ricordate? Sembrano passati secoli), tirava fuori dal suo cilindro la teoria McDonald's, secondo la quale due paesi nei quali fosse radicata la presenza di negozi della catena di fast food non sarebbero mai entrati in guerra tra di loro. Teoria che guardava al passato e all'immediato presente e che infatti era destinata a morire dopo meno di dieci anni.<br />Sulla scia del predecessore, Daniel Gross, economista e divulgatore di fama, rilancia con la <a href="http://www.slate.com/id/2202707?wpisrc=newsletter">teoria Starbucks sull'economia internazionale</a> (anche su <a href="http://www.newsweek.com/id/164878">Newsweek</a>): maggiore è la presenza in un paese di negozi e di "cultura" Starbucks, maggiori sono le possibilità che tale paese vada incontro a crisi finanziarie.<br />Insomma, in Italia dovremmo stare tranquilli. Peccato che questo indice Starbucks si basi, almeno a mio parere, su valutazioni molto empiriche e poco scientifiche.<br />Provo a indovinare i prossimi indici di valutazione dell'economia internazionale: "Ikea" direttamente proporzionale ai paesi con forte presenza politicamente liberal? "Apple" inversamente proporzionale alla presenza dell'esercito nelle strade? Coca Cola direttamente proporzionale alla scarsità di idraulici?<br />Si potrebbe addirittura pensare di incrociare i diversi indici con i diversi settori merceologici per vedere che cosa esce fuori. Insomma, possiamo dire tutto quello che ci pare: basta un po' di fantasia.<br /><br /><span style="font-size:78%;">foto da ondamultimediale.blogosfere.it</span>torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-82451074865278874182008-09-07T23:21:00.004+02:002008-09-08T00:00:34.431+02:00Alitalia e dubbie visioni<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.brianzapopolare.it/sezioni/territorio/mobilita/assets/20070914_alitalia_vecchio_poster_319x425.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://www.brianzapopolare.it/sezioni/territorio/mobilita/assets/20070914_alitalia_vecchio_poster_319x425.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Sulla questione Alitalia si è detto tanto, si sono scritti fiumi di byte, ma la realtà - a mio parere e per quanto ne possa capire - è imbarazzante.<br />Il governo del 2003 avrebbe potuto consentirle di entrare alla pari (più o meno il 30%) nel colosso Air France-KLM; all'inizio di questa primavera, i francesi erano ancora disposti a spendere quattrini per comprare la compagnia di bandiera, inserendola in un network importante. Certamente, anche quest'ipotesi avrebbe comportato alcuni sacrifici, ma niente da fare.<br />Infine, con l'operazione Fenice, la CAI - destinata tra qualche anno a essere ricordata esclusivamente come l'acronimo del Club Alpino Italiano - dovrebbe rifilare agli italiani le perdite, gli esuberi, i disservizi e anche le battaglie demagoghe e populiste, consentendo al contempo ai soliti "capitani coraggiosi" di lucrare guadagni con capitali per la maggior parte a prestito, fatta salva la fiche da mettere sul piatto per giocare.<br />Beh, l'ex giornale della borghesia illuminata milanese schiaffa tra gli editoriali e i commenti <a href="http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/06/Bene_manovra_Alitalia_ora_che_co_9_080906063.shtml">un pezzo di Piero Ostellino</a>, che elogia la manovra e la cordata di privati voluta da Berlusconi e la definisce un' "ineccepibile operazione di mercato". E' vero che l'opzione 1 dell'articolo di Ostellino coincide con il pensiero dei più e che più avanti il giornalista si lancia in una visione futurista del sistema dei trasporti italiano; è anche vero però che il tutto suona come un peana all'operazione.<br />Per chi ha voglia di confrontare stile e sostanza, segnalo l'articolo di <a href="http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000561.html">Lorenzo Stanghellini su lavoce.info</a> e quello di <a href="http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/06/Bene_manovra_Alitalia_ora_che_co_9_080906063.shtml">Gianni Dragoni su il Sole 24 Ore</a>.<br /><br />P.S. Dimenticavo. C'è anche il <a href="http://it.youtube.com/watch?v=2RRNWHTNa_c">video del lungo intervento di Travaglio</a> e <a href="http://www.beppegrillo.it/2008/09/pp_1-9-08.html">il testo dello stesso</a>.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-34331107354077345222008-08-22T01:15:00.004+02:002008-08-22T01:23:27.229+02:00Letture agostane, appunti confusi e velleità sociologicheDurante questo mese ho letto molto, scritto nulla e riposato abbastanza. Adesso cerco di tirare le fila di appunti confusi raccolti bulimicamente, con associazioni logiche che sfidano i più arditi voli pindarici.<br /><br /><a style="font-weight: bold;" href="http://www.stilografico.com/2008/06/21/il-suicidio-del-made-in-italy/#more-64">Il post di Luca</a>.<br />Il made-in-Italy si suicida e affonda lentamente con la sua media mediocrità. C'è molto frittume ritrito che deborda come la ciccia dai pantaloni a vita bassa. Un esempio forse banale, da indagine sociologica da marciapiede: all'estero trovo gente vestita mediamente meglio che in Italia. L'avremmo mai detto soltanto dieci anni fa? Persino in Germania o in Portogallo, il passeggio nei centri cittadini è meno volgare e più educato. Se passiamo a competenze ed eccellenze, poi, si scopre che a Vienna esiste un <a href="http://www.mqw.at/fset_en.html">polo museale</a> che raccoglie esperienze creative, le più varie, ma non basta. Avranno pensato: musei aperti all'esperienza sensoriale dei bambini, ristorantini con wi-fi gratuito da cui scaricare i programmi aggiornati delle manifestazioni, “temporary shops” dedicati alle mostre in corso, non bastano, no, non sono sufficienti. Hanno allora creato un vero e proprio <a href="http://quartier21.mqw.at/structure/">incubatore di cultura digitale, fashion e design</a>, dove estro, fantasia e talento possano convivere e, udite udite, produrre profitti. Insomma, loro il made-in-Austria mica ce l’avevano, l’hanno creato.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Le bufale di Tavaroli</span>.<br />Interessante la <a href="http://oddo.blog.ilsole24ore.com/finanza_e_potere/2008/08/le-bufale-di-ta.html#more">ricostruzione di Giuseppe Oddo</a> sul parlo-non parlo-parlo a vanvera dell’ex capo della sicurezza di Telecom Italia. Agisce per conto proprio? È un burattino governato da altri (alti) poteri? Chi è il vero bersaglio delle sue dichiarazioni? Soltanto la dietrologia possibilmente deviata spiega la storia: se ne riparlerà nei prossimi anni, magari quando qualche protagonista sarà morto.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Letture romanzate</span>.<br />Tra le altre, romanzi gialli che segnano un momento storico, che si insinuano violentemente nell’idea di una società moralmente sbrindellata.<br /><a href="http://www.ibs.it/code/9788838489167/barbara-ugo/corruttore.html">Il corruttore</a>, di Ugo Barbara, è un avvocato piazzista di mazzette di altissimo bordo, bravo, bravissimo, anche fine psicologo per la capacità che ha di introdursi nelle vite degli altri per carpirne i punti deboli e colmarne le lacune riempiendole di denaro, possibilmente riciclato o da riciclare.<br /><a href="http://www.ibs.it/code/9788806192365/abate-francesco/cosi-dice.html">Così si dice</a>, di Francesco Abate, è un’altra di lezione di cinismo sociale, di raccomandazioni, speculazioni, corruzioni, lotte di potere. Niente male, è un romanzo, ma così realistico.<br /><a href="http://www.ibs.it/code/9788804573616/monda-antonio/assoluzione.html">Assoluzione</a>, di Antonio Monda, parla ancora di avvocati penalisti alle prese con il problema di difendere imputati indifendibili. Una lezione di deontologia forense, ma, ancora di più, un viaggio nella cultura del foro napoletano, una continua e profonda indagine del sé e la ricerca, tanto per gradire, di una brillante carriera ricca di soldi.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Alberoni, Bauman e Augè</span>.<br />21 luglio scorso, lunedì, è il giorno di Francesco Alberoni sul Corsera. Ogni settimana ci delizia con articoli e digressioni imperdibili. Mi ero ritagliato (s’, con le forbici, dalla versione cartacea) l’articolo. <a href="http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/21/societa_liquida_prigioniera_della_crisi_co_9_080721102.shtml">Questa volta parla di società liquida</a>, concetto già introdotto da <a href="http://www.ibs.it/libri/Bauman+Zygmunt/libri.html">Zygmunt Bauman</a>, sociologo filosofo polacco, che le scatole le ha già un pochino rotte con la sua vita liquida, il suo amore liquido, la sua paura liquida, la sua modernità liquida, ecc. Un po’ come Marc Augè, del quale si ritrovano tracce su <a href="http://maurogarofalo.nova100.ilsole24ore.com/2008/07/i-nonluoghi-e-i.html#more">Nova del 18 luglio</a>, dove si parla di “non luoghi” e di web. A me viene in mente Maradona che a 50 anni continua a far vedere quanto è bravo nel palleggio da foca al circo acquatico. Tutto già visto.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-56672874645675998392008-07-17T15:48:00.004+02:002008-07-17T15:55:52.592+02:00Eto'o e il gas<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.lampworketc.com/forums/uploadedimages.php?viewid=102250"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 169px; height: 126px;" src="http://www.lampworketc.com/forums/uploadedimages.php?viewid=102250" alt="" border="0" /></a><br /><a href="http://www.corriere.it/sport/08_luglio_17/calcio_etoo_7e912192-53d2-11dd-a440-00144f02aabc.shtml">Eto'o andrà a giocare in Uzbekistan </a>per un compenso di 40 milioni di dollari all'anno. Il contratto ha durata di un anno.<br />L'Uzbekistan è tra i maggiori produttori al mondo di gas naturale e anche tra i principali intermediari nel mercato del gas, considerato che la maggiorparte dei gasdotti di primaria rilevanza passa entro i suoi confini.<br />Si prevedono imponenti salassi sulle nostre bollette del prossimo inverno.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-6858001516142674852008-07-16T12:37:00.006+02:002008-07-16T13:31:12.594+02:00Innocenti evasioni e tangenti di campagna<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://digilander.libero.it/caniega/immaginiblog/soldi.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://digilander.libero.it/caniega/immaginiblog/soldi.jpg" alt="" border="0" /></a><br />Ormai da anni il gossip non è soltanto tette e culi ben esposti al vento, ma sempre più è soldi rubati, evasi, fumati, aspirati, tangentati. Negli anni abbiamo visto sportivi e politici, cantanti e affaristi, spostare la propria residenza con trucchetti da bambini od organizzare reti di società piene di buchi dai quali lasciare entrare quei cattivoni della Guardia di Finanza.<br />Gli ultimi giorni ci parlano della Ventura e di Del Turco. Due casi diversi, ma che ci descrivono l'approssimazione con cui lavorano alcuni consulenti e l'ingenuità dei metodi di raccolta delle tangenti.<br />Capitolo Ventura. Ma vi <a href="http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_14/ventura_fisco_11f555b8-516a-11dd-a6b4-00144f02aabc.shtml">pare possibile</a> dedurre dalla propria dichiarazione dei redditi o da quella della società di cui si è soci (senza ricoprire cariche operative, almeno sembra) mobili per la cucina, cure termali, il noleggio di un elicottero, la costruzione di una piscina, la ristrutturazione della casa? Non nego che il noleggio<br />dell'elicottero possa essere una spesa deducibile alla voce costi per trasferte e/o rappresentanza (anche se il socio o il collegio sindacale - se c'è - avrebbero dovuto o potuto dire qualcosa al riguardo), ma i mobili per la cucina? Mah. E ancora, come è possibile dedurre dalla dichiarazione di una srl spese effettuate da una persona fisica a titolo personale con carte di credito personali e per di più senza farsi rilasciare fattura? Si parla di 1,1 milioni.<br />E veniamo alle tangenti di campagna. Le buste con i soldi scambiate nei bagni del Pio Albergo Trivulzio da Mario Chiesa sono retaggi di un passato più lontano dell'Illuminismo.<br />Be', non so a voi che effetto abbia fatto, ma <a href="http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_14/del_turco_arrestato_8a38f27a-516d-11dd-a6b4-00144f02aabc.shtml">leggere </a>di sacchetti per la spesa riempiti con soldi "sporchi", svuotati, e poi di nuovo riempiti con quattro mele (mele!) per non destare sospetti nell'autista dell'imprenditore "tangentato", mi ha condotto alla paresi facciale temporanea. Per di più, il corruttore riceveva i soldi in casa. In casa! E poi, i soldi contanti che venivano <a href="http://dagospia.excite.it/articolo_index_42122.html">diligentemente versati</a> sul proprio conto corrente bancario, con giroconti e assegni circolari, come se niente fosse. Bisogna essere davvero in preda a deliri di onnipotenza per pensare che tutto ciò sia semplicemente possibile.<br />Ma dico io, hai flussi di tangenti per milioni e non ti organizzi con un banale pagamento estero su estero? Sono sicuro che c'è qualcosa che mi sfugge.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-20606753912807895792008-07-14T00:37:00.005+02:002008-07-14T00:45:16.798+02:00Alla salute!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://blog.vino24.tv/wp-content/uploads/2007/09/vino_cina.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://blog.vino24.tv/wp-content/uploads/2007/09/vino_cina.jpg" alt="" border="0" /></a><br /><span style="font-family:arial;">Anche il vino, adesso. Dopo aver quasi monopolizzato da qualche anno a questa parte ogni discorso sull'economia del futuro, sulla potenza del dragone, sui miliardi di abitanti/lavoratori/consumatori, sui grattacieli di Pechino e Shanghai, ora la Cina è pronta a diventare la patria del vino in soli 50 anni. </span> <span style="font-family:arial;">E' <a href="http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/7498334.stm">quanto risulta</a> dal rapporto della <a href="http://www.bbr.com/">Berry bros & Ruthers</a>, famosi commercianti di vini inglesi. Insomma, intorno alla metà di questo secolo, la Cina sarà il più grande produttore e consumatore di vini al mondo. Già adesso, pare che siano al quarto posto in termini di vigneti. </span> <span style="font-family:arial;">Che sia il disinvolto tentativo di spingere al rialzo ulteriore i futures del vino, investimento alternativo sempre più diffuso tra i più benestanti?</span> <span style="font-family:arial;"><br /><a href="http://www.tigulliovino.it/mondovino/mondovino_001.htm">Qui</a>, qualche ulteriore interessante dettaglio.<br />Dimenticavo, il rapporto prevede anche la fine dei tappi in sughero: i tappi a vite avranno il sopravvento. </span>torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-14110933032591816092008-07-13T21:51:00.004+02:002008-07-13T22:21:57.101+02:00La Guru e Matteo Cambi<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://ima.dada.net/image/medium/3139502.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 200px;" src="http://ima.dada.net/image/medium/3139502.jpg" alt="" border="0" /></a><br /><br /><span id="z_95" style="font-family:Tahoma;">E così, un nuovo caso di mala gestio si propone cotto e mangiato per il pubblico curioso di "sgoob". I quotidiani degli ultimi due giorni hanno scritto molto sulla notizia del fallimento della Guru di Matteo Cambi, privilegiando però gli aspetti ritenuti di maggiore commestibilità per il grande pubblico: ecco quindi il Corriere della Sera <a href="http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_13/cambi_personaggio_7063d8ec-50a0-11dd-b816-00144f02aabc.shtml">dedicare oggi</a> un indispensabile articolo sugli sperperi del giovane modista e modaiolo. Vorrei però sottolineare che ogni imprenditore è libero di spendere i propri soldi come meglio crede, nel rispetto delle norme esistenti. Ciò che mi fa pensare piuttosto è che il patrigno del Cambi (e con deleghe all'attività imprenditoriale) è stato sorpreso mentre, appena uscito in banca con mezzo milione di euro in assegni circolari, preparava con probabilità la fuga. Ebbene, la Jam Session, la società cuore dell'attività imprenditoriale del marchio Guru, era appena entrata in un piano di concordato preventivo; tale piano viene benedetto dal tribunale e serve (servirebbe) a consentire all'imprenditore sull'orlo del fallimento di salvare il salvabile e provare a cercare soluzioni alla crisi. A distanza di pochi giorni, la Procura di Parma chiede addirittura il fallimento. La banca che allunga ben mezzo milione di euro in assegni circolari, </span><span id="nr1r" style="font-family:Tahoma;">quindi praticamente contanti</span><span id="nr1r0" style="font-family:Tahoma;">, a un imprenditore in concordato preventivo, che banca è? Possibile che nessun funzionario abbia avuto il minimo dubbio, si sia ftto una sola domanda, abbia cercato una soluzione alternativa? No, niente di tutto ciò. Ora, i tre imputati di bancarotta fraudolenta e altri reati, se riconosciuti colpevoli, sconteranno qualche anno di carcere. Probabilmente non molti. Una volta usciti, potranno ancora godere di discreti gruzzoli che sicuramente saranno stati parcheggiati a lungo termine all'estero. Non a caso, poco tempo fa, una società olandese in qualche modo collegata con gli imprenditori parmensi, aveva venduto la licenza del marchio Guru (la famosa margherita stilizzata) a un gruppo indiano, che paga a tale società olandese mucchi di royalties che in Olanda godono di un trattamento fiscale molto, ma molto privilegiato. Scommettiamo che questi soldini non saranno mai oggetto di sequestro da parte delle autorità italiane, perchè introvabili? </span>torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-3755038327460146502008-01-29T23:39:00.000+01:002008-01-29T23:43:54.760+01:00Sempre meno birra per i tedeschiNon è un paradosso. E' la verità certificata dai dati di un rapporto governativo. Il paese che nell'immaginario collettivo guida il consumo e la tradizione della birra ne beve in realtà sempre meno. Anche nel 2007 <a href="http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/7216123.stm">il consumo è sceso del 2,7%</a>, raggiungendo il punto più basso degli ultimi quindici anni. Contestualmente è aumentato del 18% il consumo di soft drinks e succhi di frutta.torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-32584586.post-90991396814775405792008-01-28T21:24:00.000+01:002008-01-28T21:45:38.870+01:00La vecchia "nuova" vita del libro<a href="http://www.mondadori.it/libri/index.html">Mondadori </a>e <a href="http://www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home.html">Feltrinelli </a>inaugurano nuovi siti, Radio24 (la radio de il Sole 24 Ore) manda in onda spot pubblicitari per promuovere l'ultimo libro di Isabel Allende. Blogger e opininionisti nati e cresciuti sul web fanno a gara nel pubblicare libri veri, tangibili, di carta più o meno riciclata. Ma non si dice da anni che il libro stampato è ormai morto, stritolato dalla concorrenza internettiana?torchiohttp://www.blogger.com/profile/11895188144510698022noreply@blogger.com0