sabato 12 agosto 2006

Liquidità

Poco tempo fa compro un libro di cui avevo sentito parlare molto bene e che mi aveva attirato. È scritto da Zygmunt Bauman, un filosofo polacco di formazione anglosassone che descrive una società come liquida “se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure". Questa mattina, aprendo la mia casella di posta elettronica, trovo la prima pagina di Slate, una delle news letter cui sono iscritto, un articolo di William Saletan. Con esplosiva (mi si perdoni l’ardire) attualità ritorna, questa volta drammatico, il concetto di liquidità. Saremo davvero tutti costretti a scorrere come fiumi senza solidi appigli cui legarci? E' strano pensare che ben oltre due secoli dopo Eraclito, il pensiero post-moderno ci stia conducendo a fare di necessità virtù e a rigettare ogni idea di staticità.

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