lunedì 3 agosto 2009

La fame è il nostro business

"Le Borse volano", classico titolone da spiaggia. L'S&P 500 tocca quota 1000 e tutti sembrano contenti. Ma i problemi seri sono dietro l'angolo: l'inflazione, per esempio, magari spinta dall'incremento del prezzo del petrolio e di tutte le commodities e dai debiti statali che crescono; lo stesso caro-petrolio, che certamente non aiuterà una ripresa offuscata da un grosso punto interrogativo. Ovviamente, c'è chi - come Nouriel Roubini, uno dei maggiori vaticinatori della crisi - pensa invece che l'aumento del prezzo delle materie prime potrà portare a vedere la luce in fondo al tunnel.
Insomma, di certezze ce ne sono poche, come al solito. Il cibo, però, non tradisce mai: servirà sempre, e sempre di più. Nel corso del 2008 tutte le commodities agricole hanno visto impennarsi il prezzo; lo zucchero vede oggi raggiungere il massimo del valore da vent'anni a questa parte.
E intanto, in nome della coltivazione delle commodities, si combattono guerre, per ora diplomatiche e giuridiche e non ancora sanguinosamente violente. Su La Stampa di oggi compare la traduzione di un interessante articolo tratto da Der Spiegel (il titolo di questo post trae appunto spunto da qui) che ci illustra la conquista dei campi e dei terreni nei paesi in via di sviluppo. Anche il Sole 24 Ore pubblica un'intera pagina a questo riguardo (purtroppo non ho trovato il link) con una bella mappa dei maggiori affari per decine di milioni di ettari. La Cina per esempio sta trattando l'acquisto in Congo di 2,8 milioni di ettari, così come fondi governativi del Bahrain o dell'Arabia Saudita danno la caccia a terreni arabili sempre in Africa. Qui invece troverete un altro articolo del Daily Star sull' "arraffamento" di terreni, ripreso anche da un sito - creato da un'organizzazione non governativa e non a fine di lucro - dall'esemplare nome di "Farland Grab".
Se poi qualcuno dovesse pensare che tutto ciò accada soltanto lontano dai confini patri, segnalo un'iniziativa mantovana per l'acquisto solidale di terreni nella Bassa. Perchè ci sarà sempre bisogno di qualcosa da mangiare.

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1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Gentile blogger,
sono un collaboratore del quotidiano nazionale www.reportonline.it. Ci complimentiamo sinceramente per il vostro blog e saremmo davvero onorati di poter ospitare qualche suo articolo sul nostro giornale.
Sperando di proporre cosa gradita porgiamo i nostri saluti nella speranza di poterla contattare.
Luigi

luigi_ciamb@tele2.it

3:10 PM  

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