giovedì 7 settembre 2006

Dal benzinaio ai due lati dell'Atlantico

Il prezzo del petrolio (e della benzina) scatena gli americani. Studi e inchieste si moltiplicano. Un esempio interessante è l’inchiesta apparsa a cura della “fondazione per i diritti del consumatore e del contribuente”, un’organizzazione USA no-profit anti-governativa.
L’accusa è rivolta alle grandi corporation del petrolio che negli USA approfittano del momento e alzano i prezzi. Il prezzo della benzina per gallone (=3,78 litri) ha raggiunto i 3 dollari; ancora poco rispetto ai 5 che costa mediamente la stessa quantità in Europa. In realtà la grande differenza è dovuta alle tasse applicate in Europa. Qui il prezzo della benzina prima delle tasse è più basso di 24 centesimi di dollaro.
Il grido di battaglia dell’organizzazione in question
e è contro l’aumento del greggio raffinato. Sembra che addirittura raffinerie europee approfittino della situazione per esportare il prodotto finito negli USA. I profitti delle società USA sono schizzati verso l’alto negli ultimi tre anni: ben il 334%. Fuori dagli USA, l’incremento medio è soltanto del 117%.
Nella rassegna stampa dello stessa associazione, troviamo poi un’altra illuminante dimostrazione del potere delle società petrolifere. Un progetto di decreto dello Stato della California sul controllo dei prezzi dei prodotti petroliferi, infatti, è stato bocciato: era ovviamente avversato dalle compagnie petrolifere, ma anche dal governatore Schwarzenneger.

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