martedì 5 settembre 2006

La Russia blocca il progetto Sakhalin

Il progetto che Shell aveva messo in piedi nell’isola di Sakhalin davanti alle coste russe sul Pacifico, destinato a essere la più grande struttura al mondo integrata per la produzione di petrolio e gas, rischia di saltare. Si parla di riserve per 1 miliardo di barili di petrolio e 500 miliardi di metri cubi. La Shell e i suoi partners – i giapponesi di Mitsui e Mitsubishi – avevano messo in piedi quello che potrebbe essere considerato, sulla carta, il perno dei propri affari in Cina, Giappone e Korea, ovvero i paesi asiatici più assetati di energia. Valore del progetto: 20 miliardi di dollari. Le autorità russe, forti del parere negativo espresso dal Federal Service for the Supervision of Natural Resources, mostrano l’intenzione di revocare le autorizzazioni concesse. Improvvisa folgorazione sulla via di Damasco della tutela ambientale? Macchè! Soltanto il tentativo di far entrare nel giochetto (piatto ricco, mi ci ficco) la Gazprom, azienda statale che gestisce gran parte dell’energia (soprattuto gas) in Russia.

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