Il Barcelona F.C. e L'UNICEF
Tutte le maggiori società del mondo si dannano l’anima – e i bilanci – per mostrare al mondo la propria sensibilità per chi soffre. La condotta etica viene strombazzata ai quattro venti, si organizzano corsi interni per sensibilizzare i dipendenti, si utilizzano fornitori di paesi del terzo mondo per dimostrare la propria disponibilità ad aiutare le loro economie, si implementano procedure per attenersi scrupolosamente alle più stringenti leggi sulla protezione del lavoro o dell’ambiente. Generalmente, queste attività si risolvono in un peso malamente sopportato all’interno della società e in una scarsa effettiva efficacia/visibilità all’esterno.
Il Barcelona Football Club, una delle maggiori società calcistiche europee, ha invece optato per qualcosa di impegnativo e realmente efficace. Ha siglato con l’UNICEF una partnership a favore dei bambini del terzo mondo. L’accordo prevede la presenza del marchio UNICEF sulle maglie della squadra (che mai nella ultracentenaria storia del club avevano ospitato alcun marchio) e la donazione di 1,5 milioni di euro l’anno per cinque anni per progetti a favore dei bambini. La donazione del primo anno sarà destinata ai bambini dello Swaziland affetti da HIV/AIDS.
Il Barcelona Football Club, una delle maggiori società calcistiche europee, ha invece optato per qualcosa di impegnativo e realmente efficace. Ha siglato con l’UNICEF una partnership a favore dei bambini del terzo mondo. L’accordo prevede la presenza del marchio UNICEF sulle maglie della squadra (che mai nella ultracentenaria storia del club avevano ospitato alcun marchio) e la donazione di 1,5 milioni di euro l’anno per cinque anni per progetti a favore dei bambini. La donazione del primo anno sarà destinata ai bambini dello Swaziland affetti da HIV/AIDS.
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