Il comunismo cinese si dà allo shopping
Era questione di tempo, ma prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui i lavoratori cinesi con qualche soldo in tasca avrebbero cominciato a spendere. I numeri non lasciano spazio a dubbi. Le vendite al dettaglio sono salite del 13% nel mese di agosto. Il risultato è doppiamente importante se consideriamo che la tendenza al risparmio dei cinesi è altissima e che il comunismo di facciata nasconde un capitalismo selvaggio che drena risorse finanziarie per studiare, curarsi e campare durante la vecchiaia. Infine, segnale incoraggiante per il mondo tutto (anche per la stessa Cina) è il raffredamento degli investimenti, saliti - sempre ad agosto - soltanto del 21% su base annua contro il 27% di luglio.
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