martedì 28 agosto 2007

Il paradiso del Vaticano

No, non quello promesso ai credenti, ma piuttosto e più prosaicamente quello terreno e sempre valido dei tanti soldi gestiti dal - e dentro il - Vaticano.
La Stampa ci informa che la la Commissione Ue chiederà al governo italiano «informazioni supplementari» su «certi vantaggi fiscali delle chiese italiane», ma non ha ancora deciso se aprire un’inchiesta.
Insomma, i favori fatti alla Chiesa e allo Stato Pontificio dall'Italia non si sono esauriti con i patti Lateranensi, ma continuano con le agevolazioni fiscali concesse al Vaticano. Un esempio? l'esenzione dall'ICI per gli immobili, notoriamente una parte assolutamente non indifferente del già esagerato patrimonio ecclesiastico. San Franceso? I poverelli di Assisi? Chi erano costoro? Finanza e gestione accorta, in molti casi esentasse, consentono al piccolo stato nel centro di Roma di prosperare. E addirittura nel settore commerciale, nel quale la distorsione dell'efficienza dei mercati è in agguato, lo stato italiano consente alle imprese vaticane di usufruire di riduzioni di imposta considerevoli, fino al 50%. Chissà come saranno i conti della neonata flotta aerea vaticana: è evidente che potranno erodere importanti fette di mercato alle altre aviolinee, se potranno contare su sconti simili.
Insomma, si spera che lì dove ha fallito lo stato italiano possa rimediare la UE. Intanto, come amena lettura può essere interesante segnalare qualche pagina web:
- una striminzita (quanto basta) introduzione ai paradisi fiscali
- una piccola utile bibliografia
- fatti e misfatti legati alla gestione della ricca finanza gialla e bianca

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