mercoledì 8 agosto 2007

La Virgin e i mutui subprime


Mentre impazza su tutti gli organi di stampa la descrizione analitica dei mutui subprime USA e degli sfaceli borsistici che stanno provocando, con conseguente e dettagliata analisi del loro sviluppo e della loro prosperità, qualcuno che di soldi ne ha già tanti si trova in "difficoltà". Mi concedo anch'io una digressione su questi mutui: sono il frutto maturo, quasi sfatto, della globalizzazione del credito e dei meccanismi finanziari. Ognuno di noi può essere direttamente proprietario di una fettina di debito di un povero disgraziato americano che si è indebitato per comprare casa. Abbiamo acquisito questa fettina attraverso un fondo di investimento, un hedge, l'obbligazione di una banca o quella di qualcun altra - soltanto in ipotesi rassicurante - grande azienda. E' come il gioco del ballo con la scopa: quando finisce la musica, qualcuno si trova a ballare con la scopa che era passata di mano in mano e paga la penitenza. Il meccanismo è lo stesso: quel mutuo o pezzo di mutuo non è rimborsabile o corre il rischio di non esserlo. Che si fa? Si cerca il male minore: meglio pochi soldi e subito che niente soldi domani, ergo vendo tutto quello che ho. Negli USA è una strage (leggere per credere).
Bene, a che cosa ha portato tutto questo? Oltre alle conseguenze accennate su tutti gli organi di informazione, mi ha colpito il fatto che persino la Virgin Media, la società fighetta del super-fighetto miliardario Richard Branson, ha dovuto abbandonare per il momento l'idea di vendersi al migliore ricco offerente (con soldi altrui). Tutti hanno paura di mettere soldi a debito in questi giorni in giochini fighetti come quelli della Virgin. Aspetta ancora un po', Richard!

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1 Commenti:

Blogger doppiafila ha detto...

MA soprattutto... che impatto avrá il tutto sul metro quadro del Torrino???? :-)

2:45 PM  

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