Paradisi fiscali #1
Tempi di crisi o boom alle stelle, non c'è stagione finanziaria che non veda trionfare i paradisi fiscali. Stortura dei mercati finanziari o provvidenziale approdo per i grossi patrimoni?
I paradisi fiscali esistono da sempre, da quando esiste la finanza, almeno. Ciò che dovrebbe meravigliare è la solita, ormai scontata, sorpresa che accoglie le notizie come questa di oggi su Repubblica. I mezzi di informazione ammantano di sensazionalismo qualcosa che è nella natura stessa dell'imprenditoria, e cioè pagare meno imposte, in modo legale (elusione) o illegale (evasione).
E non si venga a dire che i governi sono al lavoro per eliminarli; non è vero. I paradisi fiscali non sono soltanto le isolette dei Caraibi o la Svizzera, no. I paradisi fiscali sono dentro l'Unione Europea, alcuni paesi lo sono in prima persona, altri sono fantastiche teste di ponte. Come avviene ciò? Semplice, la chiave di volta sono i trattati contro le doppie imposizioni. Questi accordi tra gli stati consentono di impedire che un contribuente paghi, per esempio, due volte (in due paesi) le imposte sullo stesso reddito. Sarà ovviamente cura del contribuente cercare di spostare le proprie attività produttive lì dove il fisco tartassa di meno. E fin qui, niente di male. In genere, i paesi industrializzati non stipulano trattati contro le doppie imposizioni con i c.d. paradisi fiscali: per esempio, il principio di cui sopra non vale nel caso in cui contribuente italiano si costruisca un rapporto di business con una società domiciliata nelle Isole Vergini Britanniche per sostenere dei costi e abbattere così l'imponibile in Italia. In questo caso, giustamente, il fisco italiano rivendica presuntivamente il diritto di falcidiare il reddito, senza tenere conto dell'operazione più o meno fittizia posta in essere. Peccato però, che la rete delle autorità fiscali dei vari paesi abbia maglie troppo larghe. L'Inghilterra, per esempio, non è propriamente un paradiso fiscale, ma - forte di indubbi ottimi rapporti politico-diplomatici - ha stipulato trattati contro le doppie imposizioni con le proprie ex colonie (Cayman, Vergini Britanniche, Jersey, ecc.). Lo stesso ha fatto l'Olanda con le Antille Olandesi, per esempio. Che cosa significa questo?
[continua]
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3 Commenti:
Ho litigato furiosamente con una conoscente di amici qualche mese fa a cena, proprio su questo argomento.
L'oggetto del contendere era più o meno che il padre, attualmente e formalmente pensionato per lo stato italiano, in realtà lavora attivamente per una notissima società con sede nel Liechtenstein, la quale gli riconosce uno stipendio da favola, e del quale ovviamente in Italia si perdono le tracce.
Fin qui pensi...vabbè, tuo padre è un ladro.
Il problema forte nasce quando la signorina dichiara nell'ordine:
*che no, mio padre non è un ladro, perchè paga le tasse sulla pensione.
*che le prostitute dovrebbero pagare una percentuale di tasse su ogni prestazione (eh già, loro si, ma tuo padre no).
*che il papi ha deciso di fare questa fuitina dal fisco nostrano dopo aver pagato per anni tasse dalle quali non ha ricavato nulla (un ossimoro, lo so, ma questa è una citazione).
*che lei non fa una vita "agiata", bensì "dignitosa". Questo perchè la vita agiata dal suo punto di vista, la fa la figlia di Berlusconi (ma poteva essere Caltagirone o la Borromeo, il succo era lo stesso).
E quindi, in attesa di sapere "cosa significa questo", io comincio a pensare che questo, e quello che scrivi tu, significa innanzitutto che vediamo la pagliuzza, ma mai la trave.
E in secondo luogo, che devo partecipare a meno cene con gente che non conosco.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Purtroppo, o per fortuna a seconda delle prospettive, la disarmonia fiscale e la ricerca di stratagemmi per pagare meno tasse esistono da quando esiste il potere di imposizione fiscale in capo a qualcuno (il feudatario, il signore, il governatore, lo stato, il regno, ecc.). Ci sarà sempre qualche paese, in genere piccolo e soleggiato (ma a volte anche ventoso e spigoloso), pronto a offrirsi come refugium per coloro che non vogliono pagare le tasse lì dove vivono. Questo è possibile, perchè i grandi paesi lo vogliono. Questa distorsione nel sistema ideale e perfetto è perseguita e tutelata dai grandi poteri. Per venire al caso del padre della tua conoscente, beh, non è difficile nascondere quel reddito prodotto in Liechtestein: molto facile nel caso di evasione, appena un po' complicato nel caso si opti per una più legittima elusione.
Altro discorso è quello di ordine morale, che non può accompagnare il discorso precedente, ma deve viaggiare su binari diversi. Non posso non essere d'accordo con te al riguardo.
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