Olmert apre il portafoglio, ma non basta
La guerra con gli hezbollah nel Libano meridionale non è finita come gli Israeliani si aspettavano. Una guerra iniziata male e finita peggio per quello che è considerato l’esercito più organizzato del mondo e che in questa occasione non ha certo dimostrato di essere in grado di gestire una situazione pur difficile. Ma adesso c’è il dopo-guerra. E anche i giornali di casa non fanno sconti al governo. L’Haaretz, uno dei quotidiani di punta in Israele, sostiene che nonostante le commissioni d’inchiesta, le dichiarazioni e le promesse, addirittura “stravaganti”, la politica post-guerra è una semplice cosmesi. Olmert ha promesso soldi alla regione settentrionale del proprio stato, imitando quanto già posto in essere da Nasrallah nelle zone libanesi confinanti. Non ha però analizzato nè tantomeno provato a spiegare al paese che cosa realmente non funzionato. Indecisione? Guerre intestine tra i militari? Sottovalutazione del nemico? Sembra quasi che la guerra abbia rappresentato l’occasione “giusta” per trasformare il futuro della regione, quasi che il paese non aspettasse altro. La domanda principale alla quale rispondere è: sono state create le condizioni necessarie e sufficienti per garantire una vita normale alla gente del Nord? Non c’è il rischio che le grosse somme che si stanno stanziando si riveleranno investimenti pericolosi, fin tanto che una stabilità politica e una sicurezza effettiva non conquisteranno la regione? Le falle del governo riflettono quelle di una società impegnata a guardare la superficie senza scrutare la sostanza delle cose.
Una volta di più si è costretti a riflettere sull'inutile blaterare (sì, anche questo post, forse) su una guerra inutile.
Una volta di più si è costretti a riflettere sull'inutile blaterare (sì, anche questo post, forse) su una guerra inutile.
1 Commenti:
concordo... totalmente.
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