mercoledì 7 marzo 2007
Ecco qui spiattellata la solita classifica sulle città più care nel mondo. Molte città del nord Europa, un paio di giapponesi et voilà, signori, il gioco è fatto. Non c'è traccia di città italiane: significa che sono troppo economiche?
domenica 4 marzo 2007
La puntualità imposta per legge
Succede in Perù, dove l'ora reale nella vita dei cittadini (quella vissuta) è spostata di un'ora in avanti rispetto a quella fissata negli orologi. Il governo, consapevole anche della cattiva fama di cui i peruviani godono nel mondo rispetto ai loro proverbiali ritardi, imporrà - o cercherà di imporre - il rispetto dell'orario. La pagina della BBC allunga anche il brodo, stimando invece la puntualità Usa e tedesca.
sabato 3 marzo 2007
Deutsche Telekom in difficoltà
Anche in Germania l'ex-monopolista affronta tempi duri. I profitti netti calano più che bruscamente e la concorrenza si fa sentire: la stessa Telecom Italia offre - tramite
la controllata Hansenet - servizi di broadband migliori e anche più economici di quelli offerti in patria. La prossima settimana, i vertici di DT annunceranno i piani per fronteggiare il momento.
la controllata Hansenet - servizi di broadband migliori e anche più economici di quelli offerti in patria. La prossima settimana, i vertici di DT annunceranno i piani per fronteggiare il momento.
L'olio di oliva italiano visto dalla Florida
Descrizione della meraviglia degli uliveti pugliesi e delle semplici, ma gustose ricette tradizionali. Niente di nuovo sotto il sole, ma fa sempre piacere un inno alla cucina italiana.
Gli (scarsi) affari di Snam Progetti in India
In India gli affari di Snam Progetti non girano per il verso giusto da un po' di tempo. Attualmente nella capitale Delhi soltanto poche persone, guidate da un indiano, presidiano quello che è stato il regno di Ottavio Quattrocchi, in India per trenta anni, il cui nome è legato a una mai abbastanza chiarita storia di tangenti. Qui, l'utile articolo dall'Hindustan Times che ha "ricicciato" fuori la questione.
venerdì 2 marzo 2007
Starbucks alle prese con la crisi
Questo è un post autoreferenziale.
Il 16 ottobre scorso, scrivevo che "... Eppure, sono convinto che non durerà. I locali non hanno più quella novità che negli anni passati aveva contraddistinto l'ascesa soprattutto negli USA. Soltanto a Manhattan per esempio ci sono decine e decine di caffè e bar che mostrano più freschezza e originalità". Sono trascorsi quasi cinque mesi: il titolo allora non aveva ancora raggiunto i suoi massimi, l'avrebbe fatto soltanto un mese più tardi. Poi, il crollo, deciso e costante, ben oltre la media degli indici: alla chiusura di oggi i punti percentuali lasciati sul terreno hanno raggiunto i 20. Non c'è quindi affatto da stupirsi se, conscio di aver dilapidato in poco più di quattro mesi un quinto della propria capitalizzazione, Howard Schultz, il presidente e capo del colosso della ristorazione, arringava pochi giorni fa i propri manager, allertandoli del pericolo. Il testo del memo, diffuso dalla stampa, non lascia adito a dubbio alcuno:
Some customers see the new stores as sterile, he said, without the soul the outlets used to have. Starbucks has become a chain, he said, and lost the "warm feeling of a neighborhood store."
Sarà questo uno dei (tanti) motivi per cui Starbucks non ha mai aperto in Italia?
Il 16 ottobre scorso, scrivevo che "... Eppure, sono convinto che non durerà. I locali non hanno più quella novità che negli anni passati aveva contraddistinto l'ascesa soprattutto negli USA. Soltanto a Manhattan per esempio ci sono decine e decine di caffè e bar che mostrano più freschezza e originalità". Sono trascorsi quasi cinque mesi: il titolo allora non aveva ancora raggiunto i suoi massimi, l'avrebbe fatto soltanto un mese più tardi. Poi, il crollo, deciso e costante, ben oltre la media degli indici: alla chiusura di oggi i punti percentuali lasciati sul terreno hanno raggiunto i 20. Non c'è quindi affatto da stupirsi se, conscio di aver dilapidato in poco più di quattro mesi un quinto della propria capitalizzazione, Howard Schultz, il presidente e capo del colosso della ristorazione, arringava pochi giorni fa i propri manager, allertandoli del pericolo. Il testo del memo, diffuso dalla stampa, non lascia adito a dubbio alcuno:
Some customers see the new stores as sterile, he said, without the soul the outlets used to have. Starbucks has become a chain, he said, and lost the "warm feeling of a neighborhood store."
Sarà questo uno dei (tanti) motivi per cui Starbucks non ha mai aperto in Italia?
giovedì 1 marzo 2007
Anversa perderà il primato dei diamanti?
I vecchi pilastri del business vacillano: anche quelli più radicati e tradizionali, come il commercio dei diamanti nella città belga di Anversa, rischiano di perdere il proprio primato. Anche nel campo delle pietre preziosissime, è Dubai a farsi avanti a suon di denari: la sua Borsa dei diamanti, infatti, attira capitali e mercanti. L'aspetto soltanto apparentemente contradditorio è che il commercio dei diamanti è da secoli gestito da mercanti ebrei. Anche in Belgio è così e persino a Dubai, ovvero negli Emirati Arabi Uniti, il commercio supera ogni guerra di religione. I mercanti ebrei sono i benvenuti e loro stessi dichiarano di non aver mai avuto alcun tipo di problema nel viaggiare.
Anche l'herpes alla ricerca d'amore
Negli USA il dating on line, ovvero la ricerca dell'anima gemella (o anche della compagnia di una serata) con eventi guidati o a tema, scopre nuovi orizzonti. Sta spopolando, pare, il dating per le persone affette da herpes. In un ambiente socialmente protetto, finalmente, coloro che hanno passato una vita nel timore di trasmettere il fastidioso virus, possono cercare tranquillamente il proprio partner senza doversi vergognare del proprio difetto.
La Cina a scuola di diritto
Dopo l'economia, le leggi. La Cina, che ha basato il suo impetuoso sviluppo su manodopera infinita e condizioni di lavoro spesso difficili, fa i conti con il progresso civile, ovvero con la necessità di dotarsi di pacchetti di leggi in grado di garantire un futuro meno selvaggio. E' così che probabilmente la settimana prossima, il parlamento approverà leggi sulle imposte delle persone giuridiche e sul diritto di proprietà, attualmente una bestemmia in un paese comunista.
Mancano all'appello, purtroppo, altri settori che il legislatore cinese non vuole per il momento prendere in considerazione: il diritto della concorrenza, una legge sui brevetti e il settore giuslavoristico. Chissà se nei prossimi anni ci si riuscirà.
Mancano all'appello, purtroppo, altri settori che il legislatore cinese non vuole per il momento prendere in considerazione: il diritto della concorrenza, una legge sui brevetti e il settore giuslavoristico. Chissà se nei prossimi anni ci si riuscirà.