Continua la serie di esempi civici pessimi. I "grandi" campioni non soltanto eludono - in alcuni casi sarebbe più esatto dire "evadono" - tasse e imposte che i normali cittadini si affannano a pagare, ma si permettono addirittura di giustificare se stessi. E' ciò che ha fatto Valentino Rossi con un video di stampo pontificio inviato ai maggiori videogiornali italiani e pronto per essere diffuso ai fedeli italiani urbi et orbi.
E' quello che ha pensato bene di fare anche Giancarlo Fisichella, in un'intervista comparsa su La Repubblica di oggi (purtroppo non ho trovato il link). Come molti sapranno (
qui, il riassunto ANSA della storia), il pilota romano aveva stabilito la propria residenza a Montecarlo e aveva ricevuto una cartella esattoriale per il periodo dal 1998 al 2002 per l'importo complessivo di 17,2 milioni di euro. E' notizia di questi giorni che grazie ad un concordato raggiunto con l'Agenzia delle Entrate di Roma, Fisichella si è visto ridurre l'importo dovuto a 3,8 milioni di euro.
Beh, leggere frasi quali "
non ho evaso un bel niente, sono io che ho voluto pagare le tassse", oppure giustificare il proprio trasferimento a Montecarlo "
per essere più vicino alla sede dell'azienda per cui lavoro" oppure ancora di vedere il proprio operato come "
la strada giusta, la via da indicare anche per gli altri" fanno ridere e incavolare allo stesso tempo.
A proposito di plurimilionari e tasse, ho riscoperto
questo bell'articolo comparso su D di Repubblica nell'aprile 2006. Ottima lettura, davvero.
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